Cinque regole per imparare a riposarsi davvero

Concentrarsi

provate a mangiare una mela in modo insolito. Lavatela lentamente sentendo la freschezza dell’acqua fra le dita. Asciugatela con un panno pulito, sentendone la morbidezza. Poi addentatela piano, assaporando prima il contatto della buccia con le labbra, poi l’affondo dei denti e solo alla fine il sapore dolce, che tratterrete in bocca percependone le sfumature. Applicate questo metodo a tutto ciò che fate e persino lavare i piatti diventerà un’esperienza di rilassamento, con durevoli effetti antifatica e antistress.

Sperimentare la lentezza

camminate scalzi, portando coscientemente un piede davanti all’altro e appoggiando lentamente prima il tallone, poi tutta la pianta del piede fino a “sentire” la terra che vi sostiene, che nutre le vostre radici e vi infonde energia. Camminate a ritmo del respiro e immedesimatevi in questa cadenza: ogni passo con i piedi per terra è un passo verso la “vostra direzione” di vita e vi aiuterà a non sprecare energia seguendo sentieri che non vi appartengono. Eseguite l’esercizio all’aria aperta per 5 minuti al giorno.

Respirare in modo profondo

l’inspirazione lenta, consapevole e profonda distende le costole diminuendo le tensioni che si sviluppano nei muscoli intercostali. L’espirazione prolungata rilassa invece l’addome, apportando un immediato e prolungato sollievo alla fatica. Il risultato è una defatigazione psicofisica che si abbina al recupero dell’energia sia nel corpo sia nella mente. Come imparare il respiro che distende? Fate in modo che ciascuna respirazione completa richieda venti secondi: contate fino a sette durante l’inspirazione e fino a undici quando espirate.

Ristorarsi nel vuoto

é conosciuto l’effetto benefico del vuoto: sospendete ogni giudizio, ogni pensiero, ogni azione… provate per qualche minuto a non fare, non dire, non opporvi: semplicemente restate lì, nel momento e nello spazio in cui siete, guardando la vita come se fosse un film. Presto percepirete il sollievo del nulla che ristora, con leggerezza, le fatiche della mente.

Usare i colori della natura

sedetevi davanti al mare e osservatene il blu: secondo la cromoterapia ha proprietà riposanti, calmanti e rallentanti (rallenta il polso e abbassa la temperatura corporea). Di sera, prima di dormire, ricordare le immagini blu che avete raccolto durante il giorno favorirà un sonno ristoratore e profondo. In montagna e in campagna, invece, sfruttate il potere del verde che agisce sul sistema simpatico con un sistema vitalizzante. Sedute in un campo, in un bosco o in cima a una collina, lasciate scorrere lo sguardo sulle diverse tonalità di verde che la natura ci regala, tenendo conto del fatto che, per gli esperti di cromoterapia, la tonalità più riposante e rigenerante è quella dell’erba. Per potenziare l’effetto benefico di questi due colori, quando non li avete davanti agli occhi, imparate a respirarli: chiudete gli occhi e, inspirando, immaginate che il colore verde o blu entrino nelle narici e si diffondano in tutto il corpo.

11/12/2017

11/12/2017